Sterco – Stagione 4 – Puntata 10 del 18 Dicembre 2019

31 Agosto 1935: nel corso di un comizio tenuto a Bolzano, Mussolini dichiara che, in caso di sanzioni economiche contro l’Italia per l’aggressione colonialista all’Etiopia, “l’Italia farà da sé”. E’ con questa dichiarazione che si potrebbe far iniziare l’esperimento autarchico italiano, dal quale vorremo partire per parlare del tema odierno: l’autarchia appunto.

Sebbene l’autarchia italiana fosse mossa da ragioni ideologiche e strategiche ingiustificabili (esaltazione nazionalistica, politica guerrafondaia e imperialista), essa diede origine ad alcune esperienze di sperimentazione ed innovazione particolarmente interessanti. Si trattava di fatto di fare il più possibile con le scarse risorse (perlopiù agricole) che il nostro paese offriva, sviluppando in certi casi tecnologie innovative (come gli studi sul trasporto elettrico, o quelli sulle fibre derivabili dalla ginestra o il raion prodotto dalla canna lacustre) ma anche recuperando ed affinando “scoperte” di cui era ricca la tradizione popolare di un paese ancora principalmente rurale come l’Italia degli anni ’30 (come il sapone fatto con le castagne amare, o le molteplici modalità di risparmio e ottimizzazione delle risorse tipiche dell’economia contadina).Questo insieme di conoscenze e scoperte venne quasi interamente disperso nel dopoguerra, non solo in quanto associato ad un regime sanguinario che aveva portato alla rovina il paese ma anche, e forse soprattutto, per la sua inconciliabilità con il modello consumistico e di economia liberalizzata su cui la “pax americana” stava indirizzando il nostro paese. L’esperienza autarchica, ed in parte l’idea stessa di autarchia, vennero quindi accantonate e guardate con sospetto per la loro “puzza” di fascismo, ma questo ha impedito di coglierne gli aspetti più interessanti ed innovativi, soprattutto dal punto di vista ecologico. In un’ottica di decrescita infatti, parlare di autarchia economica, di economie territoriali che cercano il più possibile di “bastare a sè stesse”, di una ricerca orientata “a fare il massimo con il poco disponibile”, non solo assume un rinnovato interesse, ma appare sempre più come una necessità…